Sì, è vero lo confesso: agli Europei non ho tifato per l’Italia (pur non arrivando a tifare contro) e mi ha fatto piacere vedere i giocatori spagnoli festeggiare con i loro bambini. Avete ragione, sono colpevole di antipatriottismo… per questa ragione ho deciso di fare ammenda cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno di questo prodotto tutto italiano e, gonfio di amor non-morto patrio, prometto di non fare il solito disfattista.
Trama collaudata, essenzialmente un road movie di due cinici soldati in un’Italia devastata dall’Apocalisse Zombie. I sopravvissuti sono anche più orripilanti degli zombie: un gruppo di neo-nazisti comandati da un novello Hitler nano, un laido pittore dai discutibili gusti gastronomici e artistici, un prete cannibale e il solito dottore pazzo in vena di esperimenti…
Allora, lo sforzo c’è e si vede, e la passione pure. Gli effetti (soprattutto quelli non digitali) non sono niente male. Ci sono anche degli spunti interessanti (il morbo zombie come stato di crisalide per una specie di evoluzione umana)… Però…
Ragazzi, ma sono solo io che mi “smoscio” (in tutti i sensi) quando sento una recitazione “all’italiana” alla Don Matteo? (Non mi vogliano i fan di Don Matteo adesso…)
Battute che sembrano prese dalla parodia di un pulp ammmericano, personaggi assurdamente sopra le righe e stereotipati, l’immancabile storia d’amore e il sacrificio dell’amata ormai infettata (oltretutto senza battere ciglio, o quasi)…
No dai, non va… Una stretta di mano per l’impegno e un sorriso di simpatia, ma proprio non riesco a fare il tifo neanche stavolta.
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