Chiedere asilo sotto altre stelle, imparare a vivere di prugne in salamoia e Beaujolais. Esibire con sfrontata guasconeria la propria bruttezza come opera d’Arte, come un vecchio e sconcio Sileno. Al mattino raccogliere la condensa dei sogni sui vetri degli abbaini. Percorrere gli anni che restano all’incontrario, verso una gloriosa e infantile senescenza, dimenticando un pezzo al giorno di quello sconosciuto che gli altri per una vita si sono dati tanta pena di importi.
giovedì 26 luglio 2012
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